Dimensionamento scolastico, Cgil e Flc Puglia chiedono incontro urgente ad Anci

"LIMITATA L’AUTONOMIA DEGLI ENTI LOCALI. SCELTE DELLA REGIONE GRAVANO SOLO SU PRIMO CICLO ISTRUZIONE"

Un incontro per affrontare il tema del dimensionamento scolastico e provare a correggere alcune scelte della Regione che per il sindacato limitano l’autonomia degli enti locali e penalizzano il ciclo primario dell’istruzione. È la richiesta fatta da Cgil Puglia e FLC Cgil Puglia, in una lettera inviata alla presidente dell’Associazione dei Comuni pugliesi Fiorenza Pascazio, firmata dalla segretaria generale della confederazione, Gigia Bucci, e dall'omologo della categoria regionale, Ezio Falco.

Come è noto, in ragione delle modifiche normative introdotte della legge n. 297 del 2022, in attuazione del PNRR, sono state adottate le linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico per l’anno 2024/25. “Una norma – ricorda il sindacato – che è impugnata dalla Regione Puglia davanti alla Consulta, che ha fissato l’udienza sul ricorso in questione il 21 novembre 2023”. La legge impone alle Regioni l’adozione di un Piano di razionalizzazione della rete scolastica per il raggiungimento di uno specifico numero medio di alunni, in base al quale il Ministero dell’Istruzione assegnerà nei prossimi anni scolastici il Dirigente Scolastico e il DSGA a ogni istituto, e che è di 961 alunni per istituzione scolastica. “Un decreto affermano Cgil e FLC - che non appena pubblicato, sarà oggetto di impugnazione amministrativa da parte della nostra organizzazione sindacale”.

La Giunta Regionale, al termine della fase istruttoria condotta dall’Assessorato all’Istruzione, ha adottato nella riunione la deliberazione n. 1136 con la quale non si limita a fissare i criteri per le proposte degli enti locali in materia, ma definisce un’ipotesi analitica di dimensionamento allegata alle linee di indirizzo che individua ex ante le istituzioni scolastiche che saranno oggetto di dimensionamento, spingendosi fino a definire quale tipo di dimensionamento (accorpamento/scorporo/fusione) debba svolgersi.

Cgil e FLC Puglia denunciano alcuni aspetti critici della deliberazione:

In primis, “L’obiettivo della riduzione delle istituzioni scolastiche dalle attuali 627 alle 569, (-58 istituzioni scolastiche) viene fatto gravare da Regione unicamente sulle scuole del primo ciclo d’istruzione. A esito del dimensionamento 10 scuole del primo ciclo avranno oltre 1500 alunni, 4 di queste avranno oltre 1700 alunni. Continueranno ad avere autonomia e dirigenza scolastica e DSGA istituzioni scolastiche del secondo ciclo anche con meno di 600 alunni. Non ci pare un buon esito delle linee di indirizzo, che comunque cercheremo di modificare in sede di confronto istituzionale, per quanto di nostra competenza. Trattandosi di scuole del primo ciclo potrebbe esserci ricadute non adeguatamente considerate sui servizi erogati degli enti locali (mense, trasporto, assistenza specialistica, ecc.).

Ancora, “L’autonomia degli enti locali ci pare fortemente limitata, tanto che le proposte delle amministrazioni comunali che dovessero chiedere il mantenimento dell’attuale assetto (che per varie ragioni specifiche potrebbe ritenersi necessario) vengono ritenuto a prescindere ‘inconferenti’, preannunciandone la mancata considerazione da parte della Regione Puglia. All’ente locale viene sottratta la possibilità non solo di decidere per il mantenimento dell’attuale assetto, ma anche  la stessa competenza funzionale in materia di gestione della rete scolastica sul proprio territorio, come da D.Lgs. 112/98, se è vero che gli enti locali, secondo Regione, possono presentare una proposta alternativa di riorganizzazione delle istituzioni scolastiche elencate”.

La fase di partecipazione democratica degli organi di governo della scuola (collegi dei docenti e consigli d’istituto), l’autonomia istituzionale degli enti locali e la partecipazione delle rappresentanze sociali per Cgil e FLC Cgil Puglia “appaiono abbastanza chiaramente svuotate, non essendovi alcuna cura o previsione né per la forma del processo decisionale, né per la consultazione degli organi di governo della scuola, dei comuni e delle Organizzazioni Sindacali”.

Alla luce di quanto sommariamente esposto, Cgil e Flc Cgil Puglia – concludono Bucci e Falco - anche alla luce dell’imminente scadenza fissata da Regione Puglia per l’adozione dei piani di riorganizzazione della rete scolastica per gli enti locali (30 settembre 2023), chiedono un incontro urgente all’Anci “al fine di confrontarsi sui contenuti delle linee di indirizzo regionali, condividere iniziative da assumere a tutela delle scuole e degli enti locali e garantire la partecipazione in ogni fase della definizione delle proposte degli enti locali delle organizzazioni sindacali territoriali confederali e di categoria”.