Vertenza Natuzzi, accordo tra azienda e sindacati: scongiurati i licenziamenti

Sottoscritta l'intesa tra Feneal, Filca, Fillea e l’azienda che consente di prolungare il ricorso al contratto di solidarietà difensivo per 1.909 lavoratori, evitando del tutto il rischio di interventi traumatici sull’occupazione

Fonte: www.rassegna.it

Garanzia della continuità occupazionale e rilancio dell’attività aziendale: questi i principali obiettivi dell’intesa sottoscritta a Roma tra i sindacati di categoria Feneal, Filca, Fillea e l’azienda Natuzzi. “Il verbale di accordo – spiegano le segreterie nazionali dei tre sindacati, firmatarie del testo insieme ai sindacati del commercio – consente di prolungare il ricorso al contratto di solidarietà difensivo, strumento ritenuto indispensabile per superare le difficoltà dell’azienda. In questo modo si provvede a scongiurare del tutto il rischio di interventi traumatici sull’occupazione".

"Grazie all’accordo odierno – aggiungono i sindacati – Natuzzi non procederà ad aprire procedure di licenziamento collettivo, e gestirà l’eccedenza di personale proprio attraverso l’applicazione dei contratti di  solidarietà, che saranno applicati dal 2 maggio 2017 al 23 settembre 2018 in favore di un numero massimo di 1.909 lavoratori nei 5 stabilimenti in Basilicata e Puglia. Considerato che il piano industriale aveva ed ha una durata quadriennale (2015-2018), le parti hanno sottoscritto in sede sindacale un accordo al fine di attivare l’articolo 42 del decreto legislativo 148 del 2015 per i mesi restanti del 2018".

"Inoltre saranno effettuati periodicamente incontri di valutazione e monitoraggio sull’andamento aziendale e sull’applicazione del contratto di solidarietà, anche attraverso la Cabina di regia costituita presso il Mise. L’accordo è un altro passo importante dopo quello sottoscritto una ventina di giorni fa presso la sede di Confindustria Bari/Bat, con il quale si sono poste le basi per la sottoscrizione del nuovo contratto integrativo aziendale, dopo che quello di 6 anni fa era rimasto lettera morta”.