Quattro referendum della Cgil per superare la precarietà e aumentare la sicurezza. Lancio della campagna in Puglia

Conferenza stampa martedì 30 aprile dalle ore 11.30 presso l’Aula Starace al secondo piano del Dipartimento di Scienze Politiche in Piazza Cesare Battisti a Bari. Partecipano la segretaria generale della Cgil regionale, Gigia Bucci, e i  giuslavoristi Roberto Voza e Vincenzo Bavaro, che hanno lavorato con l’Ufficio Giudirico della Cgil nazionale alla stesura dei quesiti. Prevista la presenza di esponenti politic, del mondo accademico e della cultura, che sottoscriveranno le proposte referendarie

29-04-2024 13:52:31

Quattro quesiti su tutela contro i licenziamenti illegittimi, superamento della precarietà, sicurezza nel lavoro in appalto. Obiettivo 500mila firme. Il messaggio che la Cgil intende lanciare è che il lavoro, le persone e le loro vite devono essere centrali nella nostra società, elemento fondamentale per uno sviluppo sostenibile e giusto, contro politiche e modelli che negli anni hanno colpito salari e vite di uomini e donne – al punto che oggi si è poveri anche lavorando –, precarizzando e rendendo più ricattabili e quindi meno sicuro chi lavora.

Quattro proposte depositate in Cassazione e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale che hanno visto il via alla raccolta firme il 25 aprile.

 

Per il lancio della campagna referendaria in Puglia la Cgil ha organizzato una conferenza stampa martedì 30 aprile, alla vigilia della Festa dei Lavoratori e delle Lavoratrici, che si terrà a Bari presso l’Aula Starace del Dipartimento di Scienze Politiche UniBari, in Piazza Cesare Battisti.

Interverranno la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci; i docenti di Diritto di del Lavoro dell’Università di Bari, Roberto Voza e Vincenzo Bavaro, che hanno lavorato con l’Ufficio Giuridico della Cgil nazionale alla stesura dei quesiti referendari. Saranno illustrate nel dettagli i testi delle proposte, i loro effetti e gli aspetti organizzativi della campagna referendaria.

Nell’occasione parteciperanno esponenti delle istituzioni, della politica, del mondo accademico e della cultura che nell’occasione sottoscriveranno i quattro quesiti della Cgil.

 


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